Il New York Times intenta causa contro OpenAI e Microsoft per presunta violazione del copyright
In Breve
Il New York Times ha intentato una causa contro OpenAI e Microsoft, sostenendo la violazione del copyright per l'utilizzo di articoli di notizie senza autorizzazione.
Organizzazione media e giornale degli Stati Uniti Il New York Times ha intentato una causa contro un'organizzazione di ricerca sull'intelligenza artificiale (AI). OpenAI e multinazionale tecnologica Microsoft, per presunta violazione del diritto d'autore. La denuncia accusa entrambe le società di utilizzare milioni di articoli del giornale senza autorizzazione per la formazione sulle tecnologie di intelligenza artificiale.
Il New York Times non specifica un importo particolare per i danni ma lo sostiene OpenAI ed Microsoft hanno causato danni per “miliardi di dollari”. Inoltre, l'organizzazione ha chiesto alle aziende di eliminare i modelli di chatbot e i set di formazione che ne includono il contenuto.
OpenAI — mantenendo lo status di organizzazione no-profit, ha registrato un aumento sostanziale delle entrate corrispondente all'adozione diffusa di ChatGPT. A marzo, l'azienda ha realizzato il suo modello più potente, ChatGPT 4, disponibile al pubblico, che secondo quanto riferito opera con 1.76 trilioni di parametri.
Alcuni creatori fanno causa alle società di intelligenza artificiale per violazione del copyright
Il New York Times emerge come la prima grande organizzazione mediatica degli Stati Uniti a intentare una causa contro le entità dietro ChatGPT riguardanti questioni relative al diritto d'autore.
In particolare, anche romanzieri come David Baldacci, Jonathan Franzen, John Grisham e Scott Turow hanno fatto causa OpenAI e Microsoft in un tribunale di Manhattan. Le loro affermazioni suggeriscono che i sistemi di intelligenza artificiale avrebbero potuto utilizzare decine di migliaia dei loro libri.
In un caso separato all'inizio di quest'anno, la comica Sarah Silverman ha intentato una causa contro OpenAI ed Meta Piattaforme a San Francisco, accusando di “ingestione” del suo libro “The Bedwetter”. ChatGPT.
Regolamento sull’IA negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti le norme che regolano l’IA non sono ancora formalmente implementate. Tuttavia, in ottobre l’amministrazione presidenziale Biden ha emesso un ordine esecutivo che delinea sei nuovi standard per la sicurezza e la protezione dell’IA, oltre ad esprimere il proprio impegno per un uso etico dell’IA all’interno del governo.
Inoltre, il Stati Uniti Il segretario generale António Guterres ha dichiarato l’istituzione di un organo consultivo composto da 39 membri, tra cui dirigenti di aziende tecnologiche, funzionari governativi e accademici. Lo scopo di questo organo consultivo è affrontare le preoccupazioni relative alla governance internazionale dell’IA.
Le battaglie legali in corso contro le principali società di intelligenza artificiale evidenziano le sfide nella violazione del copyright sull’intelligenza artificiale, aggiungendo complessità in assenza di normative formali. Ciò dà forma a un’interazione sfumata tra le azioni legali e il panorama dell’intelligenza artificiale in evoluzione.
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Alisa, una giornalista dedicata al MPost, è specializzato in criptovaluta, prove a conoscenza zero, investimenti e nel vasto regno di Web3. Con un occhio attento alle tendenze e alle tecnologie emergenti, offre una copertura completa per informare e coinvolgere i lettori nel panorama in continua evoluzione della finanza digitale.
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