La linea di assistenza nazionale per i disturbi alimentari abbraccia il chatbot AI e licenzia il personale
In Breve
La National Eating Disorder Helpline ha preso la decisione di sostituire il suo personale umano con un chatbot AI.
Il sindacato del personale della linea di assistenza condanna fermamente la decisione, esprimendo disappunto nei confronti dell'organizzazione.
La National Eating Disorder Association ha deciso per chiudere la sua linea di assistenza telefonica di lunga data. Dal 1 giugno, NEDA lascerà andare un piccolo team responsabile della gestione e del funzionamento della linea di assistenza. Invece, l'organizzazione introdurrà un chatbot basato sull'intelligenza artificiale chiamato "Tessa" per assistere le persone in cerca di supporto. La mossa arriva dopo che i dipendenti che gestiscono la linea di assistenza per i disturbi alimentari hanno formato un sindacato, portando al loro licenziamento da parte della NEDA.
Lo staff di NEDA lo era notificata della loro risoluzione e della chiusura della linea di assistenza solo quattro giorni dopo aver annunciato un sindacato all'inizio di questo mese. Il gruppo dei lavoratori, Helpline Associates United, afferma che la NEDA li sta punendo per essersi sindacalizzati.
Il portavoce dell'associazione Chase ha detto a Gizmodo che NEDA è passata dalla linea di assistenza, istituita nel 1999 ma ora considerata obsoleta a causa di Internet. Invece, l'organizzazione mira a migliorare l'esperienza online e prevede di lanciare un sito Web aggiornato entro la fine del 2023.
NEDA ha scritto che lo scorso anno circa 70,000 persone hanno chiesto assistenza alla linea di assistenza gestita dall'associazione. Durante la crisi del COVID-19, il numero di persone in cerca di aiuto è più che raddoppiato e non è mai tornato ai livelli pre-pandemia.
Il sindacato dei lavoratori condanna la decisione: "Un chatbot non sostituisce l'empatia umana e crediamo che questa decisione causerà danni irreparabili alla comunità dei disturbi alimentari".
Gli operatori della linea di assistenza forniscono un servizio vitale alle persone alle prese con vari problemi e hanno bisogno di qualcuno che ascolti e offra supporto. La loro sostituzione con un chatbot basato sull'intelligenza artificiale solleva notevoli preoccupazioni. Non solo un chatbot di intelligenza artificiale non ha potenzialmente la capacità di entrare in empatia con le persone e comprendere le loro emozioni, ma può anche avere difficoltà a gestire situazioni complesse o delicate che richiedono il giudizio e l'intervento umano. Un chatbot AI non è in grado di stabilire fiducia o far sentire le persone apprezzate e rispettate; d'altra parte, potrebbe peggiorare i problemi con risposte automatiche errate.
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Agne è una giornalista che copre le ultime tendenze e gli sviluppi nel metaverso, AI e Web3 industrie per il Metaverse Post. La sua passione per lo storytelling l'ha portata a condurre numerose interviste con esperti in questi campi, cercando sempre di scoprire storie emozionanti e coinvolgenti. Agne ha conseguito una laurea in lettere e ha una vasta esperienza nella scrittura su una vasta gamma di argomenti tra cui viaggi, arte e cultura. Si è anche offerta volontaria come redattrice per l'organizzazione per i diritti degli animali, dove ha contribuito a sensibilizzare l'opinione pubblica sulle questioni relative al benessere degli animali. Contattala su [email protected].
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