Google multata di 164 dollari dalla Russia per non aver archiviato i dati degli utenti localmente
In Breve
Google è stata recentemente multata di 164,000 dollari dalla Russia per il ripetuto rifiuto di archiviare i dati degli utenti sui server russi locali.
Gigante della tecnologia Google è stata recentemente multata di 164,000 dollari per il suo ripetuto rifiuto di archiviare i dati degli utenti russi su server all'interno della Russia.
La filiale russa di Google è sotto pressione Russia per non aver eliminato i contenuti ritenuti illegali da Mosca e per aver limitato l'accesso ad alcuni media russi su YouTube. L’unità russa di Google ha dichiarato bancarotta durante l’estate del 2022 dopo che le autorità hanno confiscato il suo conto bancario, lasciandola incapace di far fronte agli stipendi e agli obblighi dei fornitori.
Nonostante le restrizioni del paese che hanno portato al divieto di diverse piattaforme, come Twitter e Facebook, l'accesso ai servizi di Google rimane illimitato. Sia il suo motore di ricerca che la piattaforma YouTube, entrambi gratuiti, continuano a funzionare.
La Russia insiste che le grandi tecnologie memorizzino i dati all’interno del paese
La Russia è stata coinvolta in conflitti persistenti con aziende tecnologiche internazionali su contenuti, censura, dati e rappresentanza locale in una disputa latente che si è intensificata negli ultimi anni.
Un mese fa, la società di tecnologia delle comunicazioni Zoom, è incorsa in una multa di 164,000 dollari per la sua incapacità di archiviare i dati in suo possesso relativi a cittadini russi su un server situato in Russia.
Recentemente, il più grande scambio di criptovalute con sede negli Stati Uniti Coinbase è stato condannato a pagare una multa di 10,500 dollari per aver violato una direttiva che obbliga le società straniere a localizzare i dati dei cittadini rilasciati dalle autorità russe. Altre aziende rischiano di pagare sanzioni più elevate, fino a circa 65,090 dollari.
Lo scambio globale di criptovalute Binance lo ha annunciato smetterò accettando depositi in rubli russi (RUB) dal 15 novembre 2023, in seguito alla sua uscita dal mercato interno del Paese a causa delle difficoltà associate alla gestione degli ostacoli normativi e alla conformità in corso.
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Circa l'autore
Alisa, una giornalista dedicata al MPost, è specializzato in criptovaluta, prove a conoscenza zero, investimenti e nel vasto regno di Web3. Con un occhio attento alle tendenze e alle tecnologie emergenti, offre una copertura completa per informare e coinvolgere i lettori nel panorama in continua evoluzione della finanza digitale.
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